Lui è Gabriele. Vive a Balestrino, in Liguria. Ha 23 anni. Va a trovare la nonna nella casa al mare. Suona. Una ragazza apre la porta. Piacere, Katia. Gabriele balbetta qualcosa, è troppo bella. Chiacchierano un po’ sul balcone, Katia è una lontana parente venuta in visita da Torino, vorrebbe vedere il paese. Gabriele coglie la palla al balzo. Domani ti porto a mangiare il gelato. Escono, scherzano, sono in sintonia. Katia cammina a fatica, lo prende a braccetto. Gabriele scoppia di gioia. Lei invece ha un’espressione triste, dice che ha una malattia, si chiama sclerosi multipla. Gabriele non riesce a staccarle gli occhi di dosso. Quando ci rivediamo? Al secondo appuntamento si inginocchia. Io ti sposerò. Katia trema. Tu sei matto, ma hai capito che sono malata? Gabriele sorride. Ho capito che ti amo. Si baciano. Trascorrono insieme delle giornate bellissime, poi Katia torna in Piemonte. Gabriele va a trovarla ogni week end. Passano due anni. Katia è incinta. Con il farmaco che prende c’era una possibilità su un milione. È confusa, spaventata. Gabriele la stringe. Decidi tu, io sarò sempre al tuo fianco. Continua a fare avanti e indietro, risparmia più che può, vuole prendere una casa per stare tutti e tre insieme. È il 2005. Nasce la piccola Alessandra. Gabriele è il padre più felice del mondo. Non vede l’ora di riunire la sua famiglia. Katia però è insicura, spaventata. Adesso che è sulla sedia a rotelle dice che sarà tutto più difficile. Cerca di allontanarlo. Gabriele la stringe ancora più forte. Fa i salti mortali finché trova una struttura in Liguria che può seguire Katia quando lui è al lavoro. Finalmente sono tutti e tre sotto lo stesso tetto. È il 2015. Gabriele si inginocchia, questa volta ha un anello. Katia piange. Tu sei matto. Gabriele sorride. Ti amo. Oggi ha 43 anni. Lavora come guardia notturna, ogni giorno va a trovare la moglie. Katia muove solo un braccio, si illumina quando vede la figlia. Gabriele non riesce a staccare gli occhi dal suo sorriso. La sua vita è davvero bellissima.